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mercoledì 20 novembre 2019

L'incapacità di governo e nuove frontiere


L'incapacità di governo di una collettività negli ultimi vent'anni si è mostrata in modo grave e sconcertante.
Con l'ingresso nella moneta unica e la conseguenziale perdita delle possibilità di scelte monetarie, con le restrizioni di bilancio e la sciagurata introduzione in costituzione del principio del " bilancio in pareggio", principio di governance economica e non già di diritto costituzionale, lo Stato italiano si è auto castrato ponendosi alla sudditanza della c.d. Unione europea, che nulla altro è che un insieme di stati sovrani, così facendo ha rinunciato volontariamente alla propria sovranità in cambio di cosa?
Tale danno per la nazione italiana ed il suo popolo che invoca da più parti la propria indipendenza e sovranità, che è la libertà collettiva di autodeterminazione di una nazione, chi ne risponde?
L'attuale classe politica di destra e sinistra appare incapace di qualsiasi azione vera di governo, da politici si sono trasformati, o non lo sono mai stati, in amministratori di piccoli comuni, che più che riparare le buche delle strade non sanno fare. L'incapacità generativa e la sua sterilità appare nella mancanza di una visione del paese, restando ancorati a piccole manovre all'interno dell'alveo della costrizione europea, incapaci di contrapporsi all'egoismo dei singoli stati d'europa dominanti.
sia il governo  di cdx che quello di csx non hanno la visione di un nuovo  assetto di Stato, di una visione di società in grado di intraprendere scelte coraggiose e in grado di rimodellare la società italiana.
Il fallimento ed il tradimento anche di quelle ed attuali forze di governo che si sono presentate e hanno raccolto il consenso per il cambiamento, la ricostruzione di un nuovo Stato italiano, alla prova di governo si sono beceramente arrestate alle vecchie idee e modi di governo, peggiori di chi li precedeva.
Va rilevato che il vero cambiamento può essere posto in essere da forze antagoniste e rivoluzionare, che hanno il progetto politico, sociale ed economico di costruire un modello si società e Stato differenti, che nulla ha a che fare con un sistema logoro, fallimentare ed incapace di distribuire i diritti in modo equo tra la società. La costruzione di una nuova società, di una nuova forma di Stato deve essere la base delle scelte future di un nuovo risorgimento italiano, che è necessariamente in dissoluzione con la visione monetarista della U.E. e solo con la uscita dai vincoli di privazione dell'autonomia nazionale in una costante ricerca di maggiore sovranità ed autodeterminazione dei popolo e genti italiche si può creare una visione di una nazione forte, grande ed imbattibile.
Difronte ad una società liquida l'assenza di scelte governative democratiche trovano il sopravvento come unico strumento di governace, ed è ciò che di fatto è avvenuto e sta avvenendo nel nostro paese, dove la competizione elettorale non è più la chiamata del popolo alla scelta di governo, ma solamente la competizione di forze che non rappresentano più lo spirito della nazione permanendo nell'autoreferenzialità di scontro tra forze sostanzialmente omogenee, proprio perché hanno gli stessi obiettivi generali di scelte politiche, differenziandosi nelle scelte del nulla o di facezie come l'aumento o diminuzione di qualche misera imposta.
Nel XXI secolo va ripensata la forma di partecipazione e di governo di un popolo ed una nazione, dove l'identità di nazione deve prevalere su quella di popolo e di Stato territoriale.
Leonardo Ferrara

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Lettera agli Elettori